
| LeoniFiles: le interviste |
Qual è l'impatto del caro affitti, della pianificazione urbanistica e della regolamentazione sui negozi di quartiere e sulla vivibilità delle nostre città?
Carlo Amenta ne parla con Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di ConfCommercio, prendendo le mosse dallo studio Cities, che affronta lo scenario attuale dei cambiamenti in atto nelle nostre città, andando a sviscerare criticità concrete e spesso ignorate che riguardano le piccole attività.
Se da una parte è vero che negli ultimi dodici anni si è vista una riduzione del 21% dei negozi fisici, un approccio non banale al tema rivela un quadro localmente differenziato che non è imputabile aprioristicamente alla diffusione delle piattaforme di e-commerce e affitti brevi.
Si tratta infatti di un insieme di problemi che molto hanno a che fare con la regolamentazione nazionale e locale. Al di là della scarsa tutela dei diritti di proprietà nella disciplina degli affitti residenziali, la rigidità delle forme contrattuali per la locazione commerciale e la mancata considerazione delle necessità fattuali dei negozi all'interno dei piani urbanistici generano infatti problemi che vanno ad intaccare sia la vivibilità che la sostenibilità economica delle attività commerciali.
Questa mancanza nel considerare il commercio come parte integrante dell'ambiente urbano - salvo poi lamentarne la scomparsa - trae forse origine da una certa visione romantica e anacronistica del ruolo del negoziante, che mal si concilia sia con la nostra abitudine ad una larga disponibilità di prodotti che con la realtà del lavoro dei commercianti che operano su canali fisici quanto online.
I problemi delle nostre città non sono risolvibili con le soluzioni univoche e centralizzate spesso invocate dalla politica. Sarebbe bene, però, cominciare ad affrontarli concentrandosi su quelle regole che talvolta li generano. |
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